Costantini si sofferma sui dazi dopo la lettera della Casa Bianca. “I dazi al 30% sarebbero insostenibili per il sistema produttivo italiano e con effetti devastanti per le micro e piccole imprese. L’export verso gli Stati Uniti rappresenta il 10,4% del totale ma per le piccole imprese il mercato americano vale il 14%. Inoltre, non sappiamo calcolare il valore dell’export indiretto che è molto rilevante per le micro e piccole imprese che stanno già pagando gli effetti della debolezza del dollaro”. “Abbiamo fatto un calcolo che una svalutazione del dollaro del 15% e dazi al 30% metterebbero a rischio la metà delle nostre esportazioni negli Stati Uniti”.
“Quasi il 90% delle imprese che portano il Made in Italy nel mondo sono micro e piccole – aggiunge Costantini – e ci sono altre 90mila aziende che hanno le caratteristiche per esportare. È quanto mai fondamentale che la politica – unita – sappia sedersi a un tavolo con una sola voce e con la schiena dritta, per affrontare con serietà e lucidità il confronto con Donald Trump”.
“C’è un dato positivo che va sottolineato: nei primi quattro mesi di quest’anno, mentre l’export tedesco verso gli USA ha segnato un -0,6%, le nostre imprese hanno registrato un +8%. Questo conferma che il Made in Italy, anche nella sua componente manifatturiera e tecnica, è ancora molto apprezzato negli Stati Uniti. E questo ci dà una responsabilità in più: tutelare, rafforzare e difendere le nostre imprese da manovre protezionistiche che potrebbero colpire al cuore la nostra economia produttiva”.