CNA apprezza l’impegno del Governo a tutelare i diritti e assicurare le risorse nei confronti delle imprese che hanno presentato le domande per Transizione 5.0 dopo il 7 novembre pur esprimendo rammarico per l’anticipo della chiusura dei termini dal 31 dicembre al prossimo 27 novembre. È quanto ha evidenziato la Confederazione nel corso dell’incontro al Mimit con i ministri Adolfo Urso, Giancarlo Giorgetti e Tommaso Foti, sottolineando che l’annuncio del Governo elimina la situazione di grande incertezza per tutte quelle imprese che hanno avviato gli investimenti.

 

CNA, tuttavia, ha rinnovato le riserve sulle modalità e il timing della Nuova Transizione 5.0 che entrerà in vigore a inizio 2026. Più in dettaglio il ritorno al super-ammortamento riduce del 40% la platea dei potenziali beneficiari, differisce nel tempo i vantaggi e si caratterizza per complessità burocratica.
La Confederazione, pertanto, chiede che per gli importi sotto la soglia dei 500mila euro sia confermato lo strumento del credito d’imposta nella misura del 35% per gli investimenti digitali e del 45% per quelli funzionali alla transizione ambientale. Inoltre, sui crediti d’imposta non dovrà scattare il divieto di utilizzo in compensazione.
CNA, infine, ha messo in risalto lo scarso arco temporale della Nuova Transizione 5.0, limitato al solo 2026 o al 30 giugno dell’anno successivo a determinate condizioni. Per essere efficace la misura deve avere validità almeno triennale, così da consentire alle imprese una adeguata programmazione degli investimenti.